giovedì 29 marzo 2007

18. La pietra lungo il cammino

Un altro pellegrino si mise in cammino per incontrare lo stesso saggio eremita Inoki.
Durante il viaggio teneva lo sguardo fisso verso la cima del monte dove sperava di trovare la serenità spirituale. Per questo motivo non vedeva le pietre, piccole ma vicine, che si trovavano sul sentiero, e finì con l’inciampare su una di esse.
In questo modo perse due denti ma raggiunse l’illuminazione.

lunedì 26 marzo 2007

17. Non opporre resistenza

Nel mese più freddo dell’anno un pellegrino scalò un’alta montagna per far visita all’eremita Inoki, che veniva considerato da tutti un illuminato.
Lo incontrò in una misera capanna coperta dalla neve, e gli domandò come potesse difendersi dal freddo. Quell’uomo santo gli rispose così: “L’alternarsi delle stagioni è un evento naturale, io ho semplicemente smesso di opporre resistenza al freddo o al caldo, in questo modo ho smesso di soffrirne”.
Colpito da queste parole il pellegrino, una volta salutato il saggio eremita, sedette sulla neve e si raccolse in profonda meditazione.
Il giorno dopo trovarono il sorriso beato di un Buddha impresso sul suo volto assiderato.

venerdì 23 marzo 2007

16. Trascendere l'ego

Un monaco confessò al maestro il proprio sconforto per la pratica infruttuosa: “Maestro, non riesco a trascendere il mio ego, penso francamente che sia impossibile”
“Ti ripeto che è possibile, devi crederci perché te lo dice un saggio illuminato, mica uno qualsiasi, non sarà un caso se tutti mi considerano il migliore!”

martedì 20 marzo 2007

15. Maestro di sé stesso

Un monaco interpellò il proprio maestro: “Di cosa ho bisogno per raggiungere lo Zen?”
“Non ti serve niente che tu non abbia già”
“Questo vuol dire che anch’io potrei essere un maestro?”
“Esatto, ognuno è maestro di sé stesso. Io in realtà non ho nulla da insegnarti”
Il monaco fu illuminato, il maestro dovette presto trovarsi un nuovo lavoro.

sabato 17 marzo 2007

14. La fine del racconto

Un monaco si rivolse al proprio maestro: “Come si trova lo Zen?”
“Lo Zen è già qua, lo trovi quando finisce l’illusione e comincia la vera realtà”
“E quando comincia la vera realtà?”
“Alla fine di questo racconto”

mercoledì 14 marzo 2007

13. Un calcio nel vuoto

Tamaru era un monaco molto erudito e si vantava della propria perfetta conoscenza in materia di filosofia buddhista.
Il maestro lo avvicinò un giorno per chiedergli: “Dimmi Tamaru, qual è la vera natura di tutte le cose?”
“E’ il vuoto, mi stupisce questa domanda per quanto è banale!”
“Quindi se do un calcio nello stomaco del vuoto non mi aspetto alcuna reazione…”
Poco dopo Tamaru, contorcendosi per terra, capì di non essere ancora riuscito a liberarsi del tutto dalla sofferenza.

domenica 11 marzo 2007

12. Né pensare né non pensare

Un monaco chiese un giorno al proprio maestro: “Come posso raggiungere lo Zen?”
“Non devi pensarci!”, fu la risposta.
“Sono entrato nel monastero proprio per questo, come posso non pensarci?”
“Non devi pensarci, ma non devi neanche non pensarci!”
Il monaco, non sapendo più cosa pensare, fu illuminato.

giovedì 8 marzo 2007

11. Non fare niente

Al termine di una seduta di meditazione il maestro Tamagochi chiese ad uno dei suoi discepoli: “Che cosa hai fatto?”
“Non ho fatto niente” rispose il discepolo, guadagnandosi le lodi di Tamagochi
Gazebo assistette a questo scambio di battute, e pensò di trarne un insegnamento.
Il mattino dopo Tamagochi gli chiese: “Ti sei preso cura del giardino?”
“Non ho fatto niente” rispose Gazebo, guadagnandosi, inaspettatamente, dei calci in culo.

lunedì 5 marzo 2007

10. Un segno dal cielo

Il giovane Subaru era diventato uno discepolo Zen per cercare rifugio dalla propria infelicità.
Ogni giorno levava lo sguardo supplichevole al cielo, pregando di poter raggiungere la serenità che agognava.
Un giorno il maestro lo avvicinò e gli disse: “Ragazzo, il cielo ci osserva tutti allo stesso modo, troverai presto la pace che è già in te, ma non ti giungerà nessun aiuto dall’alto”
Il giovane triste sollevò nuovamente il viso, come alla ricerca di un segno. Tale segno gli venne depositato sulla testa da un gabbiano che passava proprio in quell’istante.
Così Subaru fu illuminato. Il maestro se ne compiacque e lo invitò a farsi subito una doccia.

venerdì 2 marzo 2007

9. La tazza rotta

Un giorno un illustre professore universitario fece visita al maestro Non-Li per interrogarlo sullo Zen.
Non-Li lo accolse offrendogli del tè. Riempì la tazza fino all’orlo e continuò a versare il tè facendolo traboccare. Il suo scopo era di spiegare al professore che se la sua mente, così come la tazza, era piena delle sue idee e concetti, lui non avrebbe potuto mostrargli lo Zen. Ma Non-Li non ebbe bisogno di parlare; al professore bastò vedere il gesto per capire e raggiungere l’illuminazione. Afferrò la tazza e la ruppe gettandola a terra, permettendo al liquido, non più trattenuto dal contenitore, di diffondersi liberamente sul pavimento.
Il maestro si rallegrò della felice intuizione del suo erudito ospite.
Dopo quel giorno i due presero spesso il tè assieme, versandoselo direttamente in bocca.