Un maestro Zen molto anziano e malato chiamò a raccolta i discepoli del suo monastero.
"E' giunto ormai il tempo per me di abbandonare quest'esistenza. Sarà mio successore chiunque se ne mostrerà degno ora, in questo stesso istante!"
Dopo una breve perplessità tutti i monaci si genufletterono col viso rivolto a terra, in segno di devozione. Solo uno fra loro si alzò e, invisibile a tutti, sedette sul cuscino riservato al maestro, dopo averne sollevato e deposto a terra il gracile corpo.
"Tu sarai il mio successore, non per tuoi particolari meriti, ma perché tutti gli altri sono degli..."
Il maestro spirò prima di terminare la frase.
"E' giunto ormai il tempo per me di abbandonare quest'esistenza. Sarà mio successore chiunque se ne mostrerà degno ora, in questo stesso istante!"
Dopo una breve perplessità tutti i monaci si genufletterono col viso rivolto a terra, in segno di devozione. Solo uno fra loro si alzò e, invisibile a tutti, sedette sul cuscino riservato al maestro, dopo averne sollevato e deposto a terra il gracile corpo.
"Tu sarai il mio successore, non per tuoi particolari meriti, ma perché tutti gli altri sono degli..."
Il maestro spirò prima di terminare la frase.