mercoledì 6 aprile 2016

82? Ottantadue?

Un giovane adepto si lamentò con l'autore delle freddure zen:
"Maestro, come un affamato reclama il pane così io ho bisogno delle tue freddure per placare la mia fame spirituale, ma tu non me ne hai più raccontata nessuna. In questo modo interrompi il mio cammino verso l'illuminazione!"
"Bene, allora ti accontento raccontandoti questa:
Un giovane adepto si lamentò con l'autore delle freddure zen:
"Maestro, come un affamato reclama il pane così io ho bisogno delle tue freddure per placare la mia fame spirituale..."
"E no, maestro, mi prendi in giro? Non si fa così!"
"Ne sei sicuro? Ti prescrivo di meditare su questo koan: "Si può raccontare una freddura zen che racconti l'incapacità di raccontare le freddure zen?"

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono l'anonimo del commento precedente (già avevo commentato nel Koan 78) ed il io mio nome è Ananda (diminutivo di Anaconda) in sanscrito आनन्द "grosso serpente della beatitudine". Ma Mirco perchè non trovi un vignettista e gli fai disegnare un libro come quello di Tsai Chih Chung cioè ''Dice lo Zen''. Maestro venerabile lei sottovaluta la portata del suo lavoro di traduzione; adesso mi scusi ma devo praticare il Kih-Hin in mezzo alla tangenziale.

Mirco ha detto...

Caro il mio serpentone, non sono io a sottovalutare il lavoro di traduzione che mi tiene impegnato ormai da quasi un decennio, purtroppo le freddure hanno un numero di estimatori che si può contare sulle dita di una mano monca...

Anonimo ha detto...

Oh saggio venerabile, delfino degli Śākya, probabilmente ha ragione: siamo in pochi i seguaci a seguirla (speduti nelle nostre grotte virtuali) nondimeno ieri sera leggevo le sue traduzioni, che ho messo nel Kindle accanto al comondino, intervallando i sacri insegnamenti con qualche passo del buon vecchio Spoon River di Masters. Finchè noi seguaci propagheremo la via dell'ottuplice verità delfiniana, inserendole nel Kalachakra, le millenarie parole si salveranno e molti altri discepoli supereranno la sofferenza-sofferta-sofferentissima. In attesa di riunirci sotto un solo monastero e poterci prendere a sonore legnate (Keisaku) voglio lasciarla con questo aforisma di Te Shan (780–865), che era solito avvertire i suoi allievi così: «Se dici che completerai le 101 freddure, trenta bastonate. Se dici no, anche. Se taci, invece, trenta bastonate».
Namastè da Anaconda.

Mirco ha detto...

Con queste illuminate parole hai consumato secoli di karma negativo, ti reincarnerai in una nuvola rosa...
Namasté pure a té