Il monaco Kaku dialogava col proprio anziano maestro: “Spero di poter essere anch’io un illuminato quando avrò raggiunto la sua venerabile età, maestro, e sarò così colmo d’esperienza”
“Caro Kaku, in realtà la molta esperienza è qualcosa di inutile, se non dannoso! L’illuminazione si raggiunge ritrovando lo sguardo innocente ed entusiasta di un bambino ed il suo sorriso. I vecchi non sorridono più perché nei loro sguardi si legge solo la fatica ed il peso delle passate sofferenze, fisiche e psicologiche. Gli unici vecchi sereni sono i dementi, malgrado la pena che causano ai loro cari, perché hanno scordato il passato e vivono, in beata inconsapevolezza, sospesi nel presente!”
Nell’udire queste dure ed inattese parole Kaku fu illuminato all’istante. Ora è lui alla guida del monastero, mentre al vecchio maestro non resta che tentare inutilmente di predicare ai propri compagni d’ospizio.
“Caro Kaku, in realtà la molta esperienza è qualcosa di inutile, se non dannoso! L’illuminazione si raggiunge ritrovando lo sguardo innocente ed entusiasta di un bambino ed il suo sorriso. I vecchi non sorridono più perché nei loro sguardi si legge solo la fatica ed il peso delle passate sofferenze, fisiche e psicologiche. Gli unici vecchi sereni sono i dementi, malgrado la pena che causano ai loro cari, perché hanno scordato il passato e vivono, in beata inconsapevolezza, sospesi nel presente!”
Nell’udire queste dure ed inattese parole Kaku fu illuminato all’istante. Ora è lui alla guida del monastero, mentre al vecchio maestro non resta che tentare inutilmente di predicare ai propri compagni d’ospizio.
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