Ai Uchi era un monaco iroso che seminava spesso lo scompiglio nel monastero, con i suoi attacchi di rabbia, le aggressioni verbali ed anche fisiche ai danni degli altri monaci.
Quando il maestro lo convocò per discutere il problema lui gli rispose così: "Ho preso i voti proprio per cercare di controllare e vincere la mia aggressività, ma purtroppo non ho ottenuto alcun risultato"
Questa fu la risposta del maestro: "Ti invito solo a meditare su questo: la rabbia che tu esprimi è come un veleno, ma nel momento in cui la sfoghi contro gli altri sei comunque tu a restare intossicato più di tutti, sei tu la principale vittima di te stesso"
Avvilito e disperato Ai Uchi rifletté sulla metafora usata dal maestro: decise di trangugiare definitivamente tutto il veleno in modo che questo nuocesse solo a se stesso e non più agli altri. Salì sul tetto più alto del monastero e si lanciò per uccidersi. Si tolse così la vita, ma nello schianto uccise anche il maestro che stava pacificamente meditando nel giardino sottostante.
Quando il maestro lo convocò per discutere il problema lui gli rispose così: "Ho preso i voti proprio per cercare di controllare e vincere la mia aggressività, ma purtroppo non ho ottenuto alcun risultato"
Questa fu la risposta del maestro: "Ti invito solo a meditare su questo: la rabbia che tu esprimi è come un veleno, ma nel momento in cui la sfoghi contro gli altri sei comunque tu a restare intossicato più di tutti, sei tu la principale vittima di te stesso"
Avvilito e disperato Ai Uchi rifletté sulla metafora usata dal maestro: decise di trangugiare definitivamente tutto il veleno in modo che questo nuocesse solo a se stesso e non più agli altri. Salì sul tetto più alto del monastero e si lanciò per uccidersi. Si tolse così la vita, ma nello schianto uccise anche il maestro che stava pacificamente meditando nel giardino sottostante.
5 commenti:
Carissimo, con tutto il rispetto decisamente io non sono molto Zen ( per questo spero di non essere espulsa dal blog!): io non vedo l'ora di riuscire a sparare fuori tutta la rabbia che ho trangugiato! E soprattutto non ho alcuna voglia di lanciarmi dal tetto...e il Maestro ha avuto quello che si meritava...ben gli sta!!! ;-)
Baci
Neanch'io sono molto Zen ultimamente, come si può evincere dalle ultime freddure. Questa è ispirata da un fatto di cronaca: a Barcellona una donna si è buttata dall'ottavo piano ed ha fatto secco anche un ucraino di 50 anni che passava di sotto...terribile ma non ho potuto fare a meno di ridere.
Anch'io penso che la rabbia debba essere sfogata in qualche modo, senza ammazzare nessuno se possibile. Anch'io ne avrei bisogno...
Se vuoi ci insultiamo a vicenda ;-)
Un caro saluto
Caro Mirco, con affetto e simpatia ti dico che sarei molto contenta di riuscire ad insultarti! :-) sarebbe molto molto terpeutico!
Ma sai che invece ho scperto che ho tanta difficoltà a sentire la rabbia? appena comincia a montare improvvisamente sparisce non so neanch'io dove vada a finire.....
Mah, da qualche parte va a finire...magari sogni di fare a fette qualcuno, poi al risveglio non te lo ricordi ma ti senti un po' inquieta...oppure va a finire nei sensi di colpa (bruttissima cosa)...
Comunque torna presto da queste parti che mi hai ispirato un' altra freddura ;-)
Oppure la rabbia sparisce e basta, lasciando posto all'illuminazione: hai solo mancato di pagare la bolletta! Per questo non ti sei ancora accorta di quanta luce emetti... o potresti emettere ;-)
E' bello trovare vecchi amici su nuove pagine, ma la vita è così: un cerchio che a volte si chiude.
OP
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