martedì 20 novembre 2018

91. Tacere

Jing Yin era un monaco apprensivo e loquace, che quotidianamente poneva molte domande al proprio anziano ed illuminato Maestro, vero esempio di pazienza e di saggezza. Un giorno lo interrogò così:
“O Venerabile, imitandoti come faccio, potrò mai ambire a raggiungere le tue vette? Non dovrò prima o poi allontanarmi da te per trovare la mia sola ed unica via verso l’illuminazione? Come e quando questo potrà accadere?”
Così gli rispose il sant’uomo:
“Cosa diavolo vuoi che ne sappia? Ma soprattutto cosa me ne può importare? Non lo capisci che sono stanco delle tue idiozie? Quando la smetterai una buona volta di importunarmi??”
Nel dire ciò non manco di elargire un paio di bastonate sulla schiena di Jing Yin e, rosso in viso per la furia, si allontanò imprecando orribilmente, dopo aver preso a calci il cuscino sul quale stava inginocchiato.
La leggenda racconta che in questo modo Jing Yin avesse raggiunto l’illuminazione. Quello che è  certo è che da quel momento tacque fino alla fine dei suoi giorni.