giovedì 20 dicembre 2018

92. Niente

Un monaco molto intelligente e curioso amava dialogare col proprio maestro di questioni metafisiche. Un giorno lo interrogò a proposito dell’origine dell’universo. Il maestro gli rispose così:
“Nel lontano occidente le religioni monoteiste insegnano che l’universo è stato creato da Dio a partire dal niente. Quindi la formula che per loro ne spiega l’origine è: Dio + niente = universo. Noi però non crediamo in un dio, quindi togli Dio dalla formula, che cosa rimane?”
La storia finisce qua.

martedì 20 novembre 2018

91. Tacere

Jing Yin era un monaco apprensivo e loquace, che quotidianamente poneva molte domande al proprio anziano ed illuminato Maestro, vero esempio di pazienza e di saggezza. Un giorno lo interrogò così:
“O Venerabile, imitandoti come faccio, potrò mai ambire a raggiungere le tue vette? Non dovrò prima o poi allontanarmi da te per trovare la mia sola ed unica via verso l’illuminazione? Come e quando questo potrà accadere?”
Così gli rispose il sant’uomo:
“Cosa diavolo vuoi che ne sappia? Ma soprattutto cosa me ne può importare? Non lo capisci che sono stanco delle tue idiozie? Quando la smetterai una buona volta di importunarmi??”
Nel dire ciò non manco di elargire un paio di bastonate sulla schiena di Jing Yin e, rosso in viso per la furia, si allontanò imprecando orribilmente, dopo aver preso a calci il cuscino sul quale stava inginocchiato.
La leggenda racconta che in questo modo Jing Yin avesse raggiunto l’illuminazione. Quello che è  certo è che da quel momento tacque fino alla fine dei suoi giorni.

venerdì 29 giugno 2018

90. Frustrazione

Il traduttore italiano delle antiche freddure zen si applicava con grande dedizione al proprio compito, a tal punto da pensare di essere entrato in comunicazione col misterioso autore, vissuto in Cina otto secoli prima. Lo incontrava spesso in sogno ed una notte gli parlò così:
“Venerabile maestro, aiutami a carpire la vera essenza delle freddure, che ancora mi sfugge, taluni le considerano così tristi da non riuscire a leggerle, altri le trovano solo divertenti, a me comunicano soprattutto un senso di frustrazione, mi parlano dei tranelli beffardi che la nostra mente ci tende e dell’impossibilità di raggiungere l’illuminazione.”
Così gli rispose l’antico mentore:
“Le freddure zen sono come uno specchio nel quale ciascuno vede riflesso se stesso, chi è intimamente triste le trova tristi, chi è sciocco e superficiale le considera solo delle innocue barzellette… Solo a te, per premiarti dello sforzo profuso nella meritoria opera di traduzione, offro la giusta chiave d’interpretazione, che ti permetterà di raggiungere finalmente l’illuminazione…”
Purtroppo il traduttore non si ricordava mai il finale dei suoi sogni.

domenica 17 giugno 2018

89. Cambiare strada

Un monaco confessò al maestro il proprio scetticismo, non credeva che l’illuminazione potesse davvero arrivare in maniera così inattesa ed istantanea come si è soliti insegnare. Così replicò il maestro:
“Nella strada che ti conduce fin qui c’è una buca, molte volte ci sei cascato dentro, poi hai iniziato a prestare più attenzione, dopo un po’ probabilmente sei tornato a distrarti e ci sei caduto di nuovo… Hai percorso il sentiero centinaia di volte, ma ti basta una frazione di secondo per capire che è sufficiente cambiare strada, è una decisione istantanea!”
Il monaco realizzò immediatamente che era proprio così, penso di aver raggiunto l’illuminazione. Tali erano la gioia ed euforia che schizzò in piedi ed uscì di corsa, imboccando davvero un diverso sentiero, nascosto dalla vegetazione. Purtroppo il sentiero si interrompeva di colpo su un profondo dirupo, in fondo al quale il monaco si schiantò perdendo la vita sul colpo.

domenica 3 giugno 2018

88. Karma negativo

Un monaco dialogava col proprio maestro:
“Se è vera la legge del karma ogni nostra azione è una causa che porterà immancabilmente ad un effetto, avrà delle conseguenze che saremo costretti a subire nelle nostre esistenze future, rimarremo per sempre bloccati in questa dimensione di sofferenza, attraverso infinite ed inevitabili reincarnazioni, qual è dunque la via d’uscita, dove sta il nostro libero arbitrio? “
“E’ una domanda interessante, ti risponderò narrandoti questa storia:
Un monaco dialogava col proprio maestro:
“Se è vera la legge del karma ogni nostra azione è una causa che porterà immancabilmente ad un effetto, avrà delle conseguenze che saremo costretti a subire nelle nostre esistenze future, rimarremo per sempre bloccati in questa dimensione di sofferenza, attraverso infinite ed inevitabili reincarnazioni, qual è dunque la via d’uscita, dove sta il nostro libero arbitrio? “
“E’ una domanda interessante, ti risponderò narrandoti questa storia:
Un monaco dialogava col proprio maestro:
“Se è vera la legge del karma ogni nostra azione è una causa che porterà immancabilmente ad un effetto, avrà delle conseguenze che saremo costretti a subire nelle nostre esistenze future, rimarremo per sempre bloccati in questa dimensione di sofferenza, attraverso infinite ed inevitabili reincarnazioni, qual è dunque la via d’uscita, dove sta il nostro libero arbitrio? “
“E’ una domanda interessante, ti risponderò narrandoti questa storia:
Un monaco dialogava col proprio maestro:
“Se è vera la legge del karma ogni nostra azione è una causa che porterà immancabilmente ad un effetto, avrà delle conseguenze che saremo costretti a subire nelle nostre esistenze future, rimarremo per sempre bloccati in questa dimensione di sofferenza, attraverso infinite ed inevitabili reincarnazioni, qual è dunque la via d’uscita, dove sta il nostro libero arbitrio? “
“E’ una domanda interessante, ti risponderò narrandoti questa storia:

lunedì 21 maggio 2018

87. Felicità

Un tempo vi era un uomo che si sentiva profondamente infelice, forse il più infelice fra gli uomini. Era solo, povero, ammalato, perseguitato dalla malasorte. Un giorno, non sapendo che altro fare, decise di mettersi in cammino. Non abbandonò niente perché niente gli era rimasto, solo pochi miseri stracci, una ciotola per chiedere l’elemosina, un bastone al quale appoggiarsi. Camminò ogni giorno, senza sosta e senza meta, per molti anni, sperando di cavare dalla propria grama esistenza almeno un giorno di felicità. Giunse presso un monastero, nel quale fu ospitato, e parlò col Maestro che lo redarguì così:
“Non sarai mai felice finché penserai di doverlo diventare. Tu sei già felice. Non cercare la felicità, attuala!”
L’uomo non ottenne l’illuminazione ma capì che in fondo la felicità non era questo granché, non valeva la pena continuare a cercarla, così si fermò presso il monastero.

giovedì 10 maggio 2018

86. Solitudine

Un monaco si confidò col proprio Maestro:
“Oh venerabile, pensavo che convivere con altre persone che condividono il mio stesso obbiettivo avrebbe reso più agevole il cammino verso l’illuminazione, ma io non riesco a non provare invidia nei confronti degli altri monaci, che mi sembrano tutti più bravi di me, e credo di percepire il loro giudizio negativo nei miei confronti.”
“La tua paura degli altri non è altro che il riflesso della tua insicurezza e quindi della paura che hai di te stesso, io ti comando di affrontarla direttamente attraverso l’isolamento, dato che solo nella solitudine, col ritiro dal mondo, il raccoglimento spirituale, la meditazione, l’uomo può raggiungere la pace, l’illuminazione e la libertà dal dolore. Per sei mesi ti ritirerai in disparte, in silenzio, in meditazione e contemplazione.”
Il monaco affrontò con paura ma con determinazione l’arduo compito prescrittogli, attraverso l’indefessa pratica sentì finalmente crescere in sé l’equilibrio, la fiducia e la forza, capì che in lui stava davvero germogliando l’illuminazione. Al termine dei sei lunghi mesi non temeva più gli altri monaci, non vedeva anzi l’ora di tornare fra loro, infatti aveva finalmente qualcosa di cui vantarsi.

giovedì 1 marzo 2018

Freddure zen in formato libroide!


Un'ampia selezione delle freddure zen ha appena visto la luce in formato libroide (libro mutante) grazie alla casa editrice LIBERA e SENZA IMPEGNI, che si dedica dal 2001 all'autoproduzione di manufatti artistico-editoriali e sonori a tiratura limitatissima e saltuaria, realizzati artigianalmente con materiali riciclati e sopravviventi nel mondo extramercantile del baratto postale. La prima tiratura frugale è xerografata su carta riciclata e rilegata a mano, con sovracoperta in carta bianca porosa e aerografata a due colori, e decorata da una penna donata da una coppia di tortore orientali (dette "Tortore dal Collare") che svernano nel giardino di Federico, l'artista responsabile di tutto questo. Ogni copia è unica-diversa-irripetibile, chi ne volesse una è pregato di farsi vivo quanto prima; sia io che l'editore approviamo ed incoraggiamo il baratto, quindi se scrivete, dipingete, suonate... ecc... e volete fare uno scambio siete i benvenuti.