lunedì 19 ottobre 2009

58. Luce ed oscurità

Quel mattino il buio stava cedendo il posto al sole, ma Yukio non se ne avvedeva. Era totalmente assorbito dai propri pensieri e dai propri dubbi. Più tardi ottenne di poter conversare col maestro: "Venerabile, io non trovo pace. Sono impaurito tanto dalla luce della vita come dall'oscurità della morte"
Il maestro, che stava tranquillamente bevendo il tè, si espresse così: "Sai Yukio, nel lontano occidente il Cristo insegnò che è la morte e non la vita ad essere un illusione, e non promise la liberazione dal ciclo delle reincarnazioni, bensì la vita eterna."
Detto ciò indicò la finestra con un lieve cenno del capo. Era sera e la luce stava cedendo il posto alla notte...

6 commenti:

Mirtilla ha detto...

Questa me la scrivo e me l'attacco accanto al letto....può essere che a furia di leggerla tutte le mattine al risveglio mi entri finalmente nelle chiocche (trad. "in testa")........

Mirco ha detto...

Carissima, tu mi lusinghi.
Nel caso domattina piovesse ricordati che il sole c'è lo stesso, sopra le nuvole.
Bello chiocche, cos'è, toscano?

Massimo Kyo Di Nocera ha detto...

Che Poesia, Bellissima.

Mirtilla ha detto...

No....napoletano! :-)

Alan ha detto...

E così Yukio salta dalla finestra, approfittando del momento in cui non è giorno e non è notte e, forse, ottiene l'illuminazione. Ma questo dipende molto dal piano del monastero in cui si svolgeva la scena...:)

Complimenti per il blog che seguo sempre volentieri.
Un caro saluto,
Alan

Mirco ha detto...

Piacere di conoscerti Alan, grazie dei complimenti.